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2 Giugno - Festa della Repubblica

Publié le 1 juin 2021 • 2021 , Comune

2 Giugno 2021 - Festa della Repubblica
Discorso del Sindaco Claudio Castello

Ringrazio tutte le autorità Militari, civili, la Croce Rossa, le associazioni d’arma e tutti i cittadini presenti.

Oggi, 2 giugno 2021 festeggiamo l’anniversario della Repubblica Italiana.

In questa data si ricorda il referendum istituzionale indetto a suffragio universale il 2 e il 3 giugno del 1946 con il quale gli italiani vennero chiamati alle urne per esprimersi su quale forma di governo, monarchia o repubblica, dare al Paese, in seguito alla caduta del fascismo.

Dopo 85 anni di regno con 12.718.641 voti favorevoli e 10.718.502 voti contrari l'Italia diventava una Repubblica.

Festeggiamo oggi una scelta espressa in modo democratico e che sarà di importanza fondamentale per il futuro dell’Italia.

I nostri nonni scelsero di costruire una Repubblica, una casa comune, basata su principi, morali, etici e politici, meravigliosamente espressi nella nostra Carta costituzionale.

Quella di quest'anno è ancora, purtroppo, una festa ridimensionata a causa di un’emergenza sanitaria da Covid-19. Una pandemia che ha provocato una crisi a livello mondiale con milioni di morti e un rivoluzionamento epocale delle nostre abitudini di vita.

Ognuno di noi sa bene di cosa stiamo parlando, ma non voglio soffermarmi in questa occasione su questo dramma. Voglio, invece, affrontare una questione che ha come protagonista proprio la nostra Costituzione, più volte citata a sostegno di tesi negazioniste o per denunciare ipotetici abusi di potere o una possibile dittatura sanitaria.

Per contrastare il contagio il Governo ha dovuto adottare misure restrittive nei confronti della popolazione. Provvedimenti che hanno imposto delle limitazioni, e che di seguito riporto:

  • la quarantena che impedisce la libertà personale (art.13 della Costituzione),
  • il divieto di spostamento dal proprio Comune, dalla propria Regione o nazione, che non consente la libertà di circolazione e soggiorno (art. 16 della Costituzione),
  • il divieto di assembramenti che contrasta con la libertà di riunione (art. 17 della Costituzione),
  • la sospensione delle funzioni religiose che limita la libertà di culto (art.19 della Costituzione),
  • il diritto alla difesa (art. 24 della Costituzione) con il rinvio delle udienze, su tutto il territorio nazionale.
  • Il diritto al lavoro (art.4 della Costituzione)

Libertà violate o misure indispensabili al contrasto di un virus letale?

Certamente, è evidente, l’emergenza da coronavirus ha portato alla compressione e alla limitazione di questi diritti costituzionali da parte del nostro ordinamento, in una prospettiva, però, di bilanciamento con il diritto, sempre di rango costituzionale, di tutela della salute pubblica.

Ad esempio, nel citato articolo 16 della Costituzione, già si legge che “ogni cittadino può circolare e soggiornare liberamente in qualsiasi parte del territorio nazionale” e si precisa: “salvo le limitazioni che la legge stabilisce in via generale per motivi di sanità o di sicurezza”.

L’articolo 32 della Costituzione, inoltre, recita che la salute è “fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività”.

Quindi, fino a che punto è possibile limitare l’esercizio dei diritti costituzionali?

La Costituzione nel prevedere i diritti e doveri dei cittadini ne specifica anche i limiti, operando un bilanciamento tra interessi costituzionalmente rilevanti.

Pertanto, bilanciando gli interessi costituzionalmente rilevanti, le amministrazioni competenti devono adottare le misure di contrasto all’emergenza.

E’, quindi, possibile limitare alcuni diritti costituzionali se ciò serve a tutelare altri diritti costituzionali. Punto!

Tralasciando, per rispetto dell’intelligenza umana, di prendere in considerazione ipotesi come quella che la pandemia non sia mai esistita, che i morti di covid non siano morti di covid ed altre amenità, quelle sì degne di un approfondimento psichiatrico, nessun principio costituzionale è stato violato, nessuna dittatura sanitaria è in atto ed i riscontri scientifici sono l’unica base su cui ci si deve basare.

Ma c’è un altro messaggio importante nella nostra Costituzione, quello della sussidiarietà (art.118). Per questo motivo è quanto mai indispensabile che, in questa emergenza, lo Stato, le istituzioni agiscano concretamente e in modo efficace per aiutare i propri cittadini.

Sussidiarietà vuol dire convogliare i fondi, le risorse, che si rendono disponibili attraverso le varie entrate dello Stato, tra cui le tasse che gli stessi cittadini pagano, per sostenere quei lavoratori che non hanno potuto lavorare, per dare ossigeno alle attività produttive che sono rimaste chiuse e per quanti, direttamente o indirettamente, hanno rispettato le regole e patito le gravi conseguenze economiche prodotte da questa situazione.

Sussidiarietà indica, anche, come le diverse istituzioni debbano creare le condizioni necessarie per permettere alla persona e alle aggregazioni sociali di agire liberamente nello svolgimento della loro attività e promuovere la partecipazione dei cittadini.

I cittadini attivi, applicando il principio di sussidiarietà, si prendono cura dei beni comuni. Istituzioni e cittadini attivi, sono "disinteressati", in quanto entrambi esercitano una nuova forma di libertà, solidale e responsabile, che ha come obiettivo la realizzazione non di interessi privati, per quanto assolutamente rispettabili e legittimi, bensì dell'interesse generale.

Per questo mi emoziona particolarmente e mi rassicura, oggi, la presenza di una rappresentanza dei diciottenni. Ragazze e ragazzi che quest’anno diventano maggiorenni e che saranno parte attiva nelle scelte politiche delle prossime consultazioni elettorali.

E’ proprio in questi momenti di “confusione” e di crisi, che occorre essere razionali, seri, professionali, lungimiranti per evitare che come tanti torrenti e tanti rivoli d’acqua che si esauriscono e si disperdono nella terra arida anziché formare il fiume del cambiamento e della modernità.

Così come lo sono stati le nostre madri e i nostri padri costituenti nel 1947, le nostre, le vostre scelte condizioneranno il futuro delle generazioni che seguiranno, per questo la nostra Costituzione e la nostra Democrazia devono continuare ad essere il valore più alto a cui fare riferimento. Un faro della nostra libertà.

Un impegno importante, un compito che non si deve delegare ad altri e che si realizza solo con la partecipazione responsabile di tutti alla vita sociale.

Perché l’Italia siamo noi. Viva la festa della Repubblica Viva L’Italia

Il Sindaco
Claudio Castello

 

In rappresentanza di tutte le ragazze e ragazzi chivassesi che compiono 18 anni nell'anno 2021. Di seguito riportiamo l'elenco dei giovani hanno preso parte alla manifestazione in presenza e ricevuto una copia della Costituzione italiana:

  1. Cantoral Calle Diego Arturo
  2. Cipriani Dario
  3. Contiero Ginevra
  4. Corbelli Fabio
  5. Fontana Pierluca
  6. Grazioli Aurora
  7. Tarantino Mattia Andrea
  8. Varone Giuseppe

Pubblicato il 3/06/2021
Servizio Informazione e Comunicazione

Discorso del Sindaco Claudio Castello

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