Inventario degli atti dell'Archivio Storico Sezione Seconda 1156-1900

Ultima modifica 5 ottobre 2017

Riordino eseguito con il contributo del Settore Biblioteche, Archivi e Istituti culturali della Regione Piemonte

Archiviste:
dott.ssa Anna Paolino
dott.ssa Franca Porticelli

Sezione Seconda Introduzione dott.ssa Anna Paolino - dott.ssa Franca Porticelli

Una Sezione seconda è stata da noi istituita per includervi la documentazione prodotta successivamente sino ad arrivare all'anno 1900; essa comprende pertanto il periodo 1799-1900.
Segnaliamo, conservato nella Sezione seconda, un "Registro delle ricevute delle scritture d'archivio date in prestito a particolari" iniziato nel 1734 e compilato sino al 1829, che può, accanto agli inventari più antichi, rivelarsi una fonte d'informazione su atti d'archivio non pervenutici.
Purtroppo non abbiamo indicazioni di come la documentazione prodotta da inizio a fine Ottocento sia stata via via conservata e classificata. Non risulta pervenuto l'Inventario di epoca pre unitaria che, come stabilito dall'Istruzione Ministeriale del 1° aprile 1838, ciascun Comune era tenuto a redigere. Scorrendo gli Ordinati si legge che nella seduta del 27 giugno 1838 viene trattato al capo 4° dell'"Organizzazione dell'Archivio" e si stabilisce di "mandar ad esecuzione il prescritto nella Istruzione Ministeriale del 1° aprile 1838, sia nel dividere le carte d'archivio in tre serie, che per fare legare li volumi". Ciò fu però disatteso dall'Amministrazione: infatti la segnatura Serie/n. rep./n. inv. riportata sulla costa di alcuni dei pochi atti (Ordinati degli anni 1840-1850) risulta solamente in quanto predisposta dal legatore, ma non riflette di fatto alcuna classificazione, e ciò spiega l'assenza di un Inventario relativo. Nemmeno ci possono essere d'aiuto gli Inventari senza data - ma riferibili a metà Novecento all'intervento del Ponsero, con un ordinamento in categorie - perché non riflettono la struttura originaria di fine Ottocento.
Di fronte a tale situazione - e nell'impossibilità di rifarsi al Titolario in 15 categorie suggerito dalla Circolare Ministeriale del 1897 - abbiamo ritenuto opportuno riordinare i documenti secondo una gerarchia funzionale che va dagli atti costitutivi ai deliberativi, ai patrimoniali e via seguendo, e senza interruzione per il periodo napoleonico.
Per quanto concerne gli atti di stato civile, segnaliamo che la serie prosegue nella Sezione 1964-1991.
Per garantire una migliore conservazione, tipi, planimetrie e disegni sono stati riposti in una cassettiera appositamente acquistata dall'Amministrazione. Parimenti si provvederà ad una più consona conservazione dei catasti in appositi contenitori, dopo aver provveduto all'opportuno restauro di taluno degli esemplari più antichi così come di altri documenti fondamentali per la storia della Comunità quali gli Statuti.
Una considerazione particolare merita la grande mappa del territorio che, unitamente alle relative valbe, necessita di essere restaurata e conservata in modo appropriato.
In margine va segnalata l'esistenza di due disegni, conservati nel gabinetto del Sindaco, con veduta della Città di Chivasso (rispettivamente dalle fortificazioni del lato nord e da quelle del lato sud) accompagnata da legenda e da breve sunto storico; non risultano datati né firmati. Tali disegni, riconducibili al XVIII secolo, costituiscono un importante documento figurativo per la storia della Città.

Indice

Indice Sezione Seconda 1799-1900 (con documenti dal 1734 fino alla metà del 1900)

Legenda

Fald. (abbreviazione di Faldone*): in questo campo viene indicata la numerazione unica
progressiva per entrambe le Sezioni.
Fasc. (abbreviazione di Fascicolo): è il campo in cui si indica il numero di catena interno al faldone; sulla camicia è riportato in basso a destra. Sulla camicia è riportato inoltre anche il fascicolo interno alla classe per la Sezione prima, interno alla serie per la Sezione seconda.
Data: sono riportati in questo campo gli estremi cronologici dei documenti. La continuità è indicata con il segno trattino (-) mentre la cesura con il segno punto e virgola (;). Per esempio: 1604-1609 indicherà la presenza continuativa di documenti nell'arco cronologico compreso fra l'anno 1604 e l'anno 1609, mentre 1604-1606;1609 indicherà la presenza continuativa di documenti nell'arco cronologico compreso fra l'anno 1604 e l'anno 1606 e poi un salto cronologico a documenti datati 1609.
Descrizione: nel campo della descrizione si è mantenuta il più possibile la forma originale presente sul documento.
Annotazioni: sono riportati questo campo alcune segnalazioni che si ritengono particolarmente utili, quali rinvii all'Inventario del 1784, stato di conservazione di taluni documenti, etc.
* Nell'Inventario si è mantenuta la denominazione di faldone, piuttosto che quella più consueta a livello nazionale di busta, perché questo termine è tipico dell'ambito piemontese e meglio identifica l'ambiente culturale e umano in cui l'archivio storico di Chivasso fu prodotto.

Note

15 - Per l'intervento di riordino effettuato dal 1953 al 1957 dal cav. Ponsero, segretario in quiescenza, vedi la già citata introduzione di Annalisa Della Portella.
16 - Vedi Annalisa Della Portella, Inventario degli atti dell'archivio di deposito del Comune di Chivasso 1964-1991, Chivasso 1995.


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